
È legittimo notificare l’accertamento all’amministratore cessato se questo è ancora effettivo
È legittima la notifica dell’accertamento societario all’ex amministratore se i mutamenti della compagine sociale sono stati posti in essere in via simulata. Ciò, tuttavia, richiede che l'Amministrazione finanziaria fornisca prova della simulazione anche basandosi su presunzioni gravi, precise e concordanti. La Corte di Cassazione ha raggiunto questa conclusione con la sentenza n. 3610/2025, sottolineando ai fini notificatori la posizione dell'ex amministratore che si era precedentemente dimesso fittiziamente dal ruolo per eludere gli obblighi tributari.
Secondo la sentenza, all’ex amministratore di una srl unipersonale è stato notificato l’accertamento societario poiché ritenuto responsabile di frode tributaria. L’Amministrazione finanziaria ha verificato che la srl unipersonale, inadempiente all’obbligo dichiarativo, era stata ceduta a due cittadini stranieri con trasferimento contestuale della sede sociale. L’ex amministratore aveva inoltre trasferito la propria residenza in uno Stato estero a fiscalità privilegiata.
Questi elementi hanno portato il Fisco a considerare la cessione come fraudolenta, optando per notificare l’accertamento societario all’ex amministratore. Quest’ultimo ha contestato la validità della notifica dell’accertamento societario dichiarandosi estraneo alla vicenda.
Si ricorda che per le persone giuridiche la notifica deve essere effettuata presso la sede legale, generalmente indicata nel Registro delle imprese. Ai sensi dell’art. 145 comma 1 c.p.c., “La notificazione alle persone giuridiche si esegue nella loro sede, mediante consegna di copia dell’atto al rappresentante o alla persona incaricata di ricevere le notificazioni o in mancanza, ad altra persona addetta alla sede stessa ovvero al portiere dello stabile in cui è la sede. La notificazione può anche essere eseguita, a norma degli articoli 138, 139 e 141, alla persona fisica che rappresenta l’ente qualora nell’atto da notificare ne sia indicata la qualità e risultino specificati residenza, domicilio e dimora abituale”.
Pertanto, la notifica può avvenire alternativamente presso la sede dell’ente o presso la residenza del legale rappresentante.
In virtù di tale disposizione, la Cassazione ha inizialmente stabilito che “non è amministratore di fatto colui che si è spogliato fittiziamente del ruolo, ponendo in essere una serie di atti simulati al solo fine di affrancarsi dall’onere di assolvere gli obblighi tributari”.
Alla luce di questa circostanza, i giudici di legittimità hanno successivamente espresso il principio secondo il quale “sono inopponibili al fisco i mutamenti simulati della compagine sociale, compresa la nomina dell’amministratore. La prova della simulazione è a carico dell’amministrazione finanziaria, che può avvalersi anche di presunzioni, purché gravi, precise e concordanti”.
In sintesi, una volta che l’amministrazione ha adempiuto all’onere di provare la fittizietà dell’operazione di mutamento simulato della compagine sociale, mediante il ricorso a presunzioni semplici (ovvero gravi, precise e concordanti), l’ex amministratore è considerato come se fosse l’amministratore in carica e, pertanto, legittimato a ricevere la notifica dell’accertamento societario.